Il mondo non é una pesca

I calzini bucati di Alan Greenspan e la personalità carismatica, la Biennale di Venezia e la morte di un commesso di Wal-Mart, il robot cannibale e le espadrillas, preti atei e atei devoti, lo stile degli sms e il Farmer market, Berlusconi e il venditore di aspirapolvere, il boomerang dell’astronauta e casa Savoia, Heideggere e l’uomo-cannone, statue egizie e vacche sacre. A volte una piccola notizia che non conquista le prime pagine dei giornali, i siti più letti o le aperture dei tg, ci restituisce lo Zeitgeist meglio dei Grandi Eventi. Anche questi ultimi però, se osservati da punti di vista marginali, possono rivelare aspetti inattesi. Giuliano Galletta, giornalista abituato a schivare gli schemi correnti della comunicazione, tenta – nel suo nuovo libro “Il mondo non è una pesca. Frammenti di informazione globalizzata” (Socialmente) – di offrire ai lettori, con l’arma di un’ironia acuta, abbastanza impietosa, ma umanamente partecipe, un piccolo manuale di autodifesa dall’inarrestabile offensiva della comunicazione “amministrata”, raccontando il mondo come un puzzle in cui a volte le tessere più impensate trovano il loro sorprendente incastro. Come scrive Moni Ovadia nell’introduzione: “I pezzi di Giuliano Galletta sono bagliori di acume che svelano contraddizioni e paradossi sotto i quali si mascherano maldestramente false coscienze e vocazioni di potere camuffate da ragioni etiche, ma non solo. Servendosi con leggerezza del bulino e del punteruolo dell’ironia, e non disdegnando lo scalpello del sarcasmo la scansione degli sguardi di Galletta mette a fuoco vizi veniali e capitali di unti del signore e di sedicenti filosofi, di piccoli uomini e grandi aggregazioni, di ciarlatani e ciarlatanerie, di vessatori che si pretendono vessati e di spudorati che si passano per vittime e, da ultimo, di tanta varia umanità e disumanità all’inseguimento frenetico delle vanità di turno. Il suo “Il mondo non è una pesca” è un ideale livre de chevet da sfogliare e da leggere, un’opportunità preziosa di andare in giro per il nostro povero mondo senza venirne raggirati”. Il volume è arricchito da 14 disegni originali di Luca Ottonelli, una rilettura degli articoli di Galletta in cui il pittore cita stilisticamente le illustrazioni satiriche dei quotidiani dell’Ottocento ma anche l’immaginario surrealista alla Max Ernst.
GLI AUTORI
GIULIANO GALLETTA (Sanremo, 1955) giornalista del Secolo XIX, artista, scrittore. Ha pubblicato “Sanguineti/Novecento. Conversazioni sulla cultura del XX secolo” (il Melangolo, 2005), ”Sabrina e l’arte della felicità” (il Melangolo, 2006), “Volti & Risvolti” (con Gianni Ansaldi, Sagep, 2009). Nel 2004 ha vinto il premio Saint Vincent.
LUCA OTTONELLI (Genova, 1969), pittore e illustratore. Laureato in Filosofia, dal 1998 si dedica a tempo pieno all’attività artistica. La sua produzione è molto variegata e spazia dal digitale all’utilizzo di tecniche pittoriche seicentesche. Ha esposto in varie gallerie e musei italiani e stranieri.